Titolo: Il Canto del Tempo
A cura di: Anna Imponente
Luogo: Certosa e Museo di San Martino – Polo Museale della Campania, Napoli [Italia]
Data: 27 giugno 2019 / 5 luglio – 29 settembre 2019

Il Canto Del Tempo

Certosa e Museo di San Martino, Napoli

«Il canto del tempo é un esperimento molto interessante perché crea uno shock tra il barocco della chiesa che guarda verso il cielo e una cultura diversa con il suo senso di immanenza, che dal cosmo arriva sulla terra .Un evento che unisce diverse espressioni artistiche e consente di viverle pienamente grazie a suggestioni reciproche. Un esempio di arte totale, perché unisce la rappresentazione con valenza tattile alla poesia, e alla musica che è invisibile». (Anna Imponente, direttore del Polo Museale della Campania)

Il 27 giugno la Certosa di San Martino accoglie l’”Evento Manifesto del Pensiero Magmatico” dal titolo Il Canto del Tempo, preludio alla mostra che sarà inaugurata il 5 luglio, ‘Vesuvio quotidiano, Vesuvio universale'” con opere dal Cinquecento all’Arte Contemporanea, a cura di Anna Imponente.
L’incantevole scenario barocco della Chiesa accoglie il senso del cosmico messo in luce da Bassiri nelle sue ‘Meteoriti’: le prime, in materiale lavico bronzeo poste all’esterno della Certosa, la terza collocata all’interno, al centro della navata (Evaporazione rossa).
In un suggestionante percorso, dove la voce di Guerzoni annoda le opere alla chiesa e agli spettatori, si rende palese quel legame alla condizione magmatica che, fra terra e cosmo, pone l’individuo nella sua naturale condizione creatrice. Il pubblico assiste dalle cappelle laterali e l’attenzione si concentra su ‘Evaporazione rossa’, opera di Bassiri collocata a dominare la navata. Il Canto del Tempo, pertanto, si configura come espressione sonora ed effimera, centro e cuore del “Manifesto del Pensiero Magmatico” sotteso ad ogni azione dell’artista.
Le opere di Bassiri incontrano la voce di Alessandro Guerzoni, accompagnata alla chitarra da Luca Fusco su musiche di Stefano Taglietti e Nicola Sani, per dare origine a un’inconsueta e poeticissima performance musicale, preceduta da una lettura di Bruno Corà su testo di Fuoco Gioiello.