Titolo: EVENTO MANIFESTO DEL PENSIERO MAGMATICO di BIZHAN BASSIRI
Luogo: Teatro Argentina, Roma [Italia]
Data: 28 maggio 2009

Introduzione: Bruno Corà
Musiche di: Giorgio Battistelli, Hans Werner Henze, Marcello Panni, Stefano Taglietti

EVENTO MANIFESTO DEL PENSIERO MAGMATICO

TEATRO ARGENTINA, ROMA - 2009

Bizhan Bassiri nel 1984 con l’inizio del suo Manifesto dichiara: “Trovandomi per la prima volta sul cratere, ho sentito la condizione magmatica come fosse il sangue che circolava nelle vene e il cervello nella sua condizione creativa. Da allora, sono ospite di questo tempio dove i fantasmi prendono corpo e le pietre paiono somme animali”.

L’intuizione iniziale si fa esperienza, diventa pensiero in divenire, nella forma di due testi in parallelo: uno “il Pensiero Magmatico” e il secondo “il Manifesto del pensiero magmatico”, una materia a sua volta incandescente che richiederà analisi precise alla ricerca delle nuove aperture di senso. Il testo, infatti, si configura come una poetica in atto. Bassiri fin dall’inizio ha abitato il luogo della parola con testi tra il poetico e la sentenza, ha dato forma linguistica a visioni molteplici e ad esperienze spirituali; recentemente ha concepito una vera e propria azione teatrale il cui testo altro non è che le 48 sentenze del Manifesto.
Per questa nuova esperienza non abbiamo più a guida il vulcano ma la casualità dell’avvistamento e rilevamento dei corpi che si raffreddano e prendono forma con l’ingresso nell’atmosfera. Nel Manifesto la 10° sentenza recita: ”L’esistenza dell’opera d’arte nel mondo è meteorite proveniente dal cosmo, non appartiene alla terra ma le appare”.
Ogni Meteorite avvistata è la vittoria della forma e della luce, ogni opera è la celebrazione del superamento di una prova iniziatica. Il cammino di Bassiri è riflesso negli specchi solari che cessano di svolgere la loro funzione specchiante e diventano sorgente di luce e fanno da sfondo all’Evento Manifesto del Pensiero Magmatico in una sequenza di cinque atti pensati unitariamente alla visione e al suono.

Con le musiche di Hans Werner Henze, Marcello Panni, Giorgio Battistelli e Stefano Taglietti e Bruno Corà che annuncia in scena l’accadimento, Bizhan Bassiri legge i testi relativi alla sua dichiarazione poetica.