Titolo: Corpo Celeste
A cura di: Bruno Corà
Luogo: Tempio di San Martino a Petroro, Todi (PG) [Italia]
Data: 22 aprile – 13 maggio 2017

CORPO CELESTE

TEMPIO DI SAN MARTINO A PETRORO - TODI [PG]

 

Corpo Celeste, a cura Bruno Corà, è la mostra promossa da Fondazione VOLUME! con il patrocinio del Comune di Todi, di E.T.A.B La Consolazione e dell’Associazione Todi per l’Arte che, presentata presso il Tempio di San Martino a Petroro di Todi, descrive una sorta di preludio all’intervento proposto alla Biennale di Venezia dello stesso anno, dove l’artista ha rappresentato il proprio Paese, l’Iran.

Bizhan Bassiri riprende taluni temi del sacro che si pongono in continuità con una sorta di percorso simbolico tracciato in precedenza e che, osservato nel suo insieme, ne ritma l’intervento offrendosi al contempo quale occasione di ulteriore scoperta della sua opera. Punto di partenza sono due siti Unesco, riconosciuti patrimonio dell’umanità. Il primo, la Cattedrale di Palermo individuata come location per Meteorite collocatavi davanti nell’ottobre 2016 e il secondo, la ziqqurat di Chogha Zanbil, nella provincia del Kuzhestan, fra le più antiche esistenti al di fuori della Mesopotamia, scenario della conferenza Noor in contemporay thought e dello stesso progetto inaugurato l’8 marzo 2017. Dalla Persia ad Abadan, città dell’Iran sud occidentale, il percorso di Bizhan Bassiri è proseguito fino al nuovo museo di arte contemporanea, inaugurato dopo 20 anni dall’inizio della sua costruzione, con l’installazione Temple of Destiny, per giungere nuovamente in Italia, con la mostra Girone della Sorte, inaugurata presso il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, dove lo stretto dialogo tra le opere esposte rifletteva sull’azione e sul concetto della “sorte” intesa dall’artista come “esatta coincidenza della casualità”.
Un percorso simbolico che ha trovato la sua conclusione nell’intervento presso il Tempio di San Martino a Petroro di Todi dove il bianco della pietra del Tempio romanico ha accolto l’opera Corpo Celeste. È un semplice ma onirico buco nero il protagonista dell’intervento. Un buco nero che diventa presenza metafisica il cui senso di assenza è più forte della materia, un buco nero attraversato da pochi ed essenziali riverberi di luce, quelli dei candelieri, che rivelano il corpo dell’opera, a guisa di specchi solari che come quinte sceniche la completano. Corpo Celeste, infine, mostra tutta la sua potenza nella relazione con il sacro, nel pacato dialogo con i resti dell’affresco raffigurante San Martino di Tours, icona ancestrale, primo santo non martire della chiesa cattolica.